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Ho avuto un infarto a 26 anni: il mio cuore ce l’ha fatta e ora sono mamma di due principesse

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L28-727456 - © - Mirko Iannace

Avevo 25 anni quando rimasi incinta della mia prima bimba. Ero impreparata, perché mi sentivo ancora giovane, anche se convivevo già da qualche anno con colui che poi è diventato mio marito. Partorii senza problemi, ma dopo qualche settimana ebbi un infarto. I dottori mi dissero che il mio cuore aveva un “foro” e che occorreva richiuderlo. Ecco la mia storia.
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Incinta, ero INCINTA! Nei primi giorni alternai momenti di felicità a momenti di malinconia. Poi realizzai finalmente che sarebbe stata l’esperienza più bella della mia vita! Mi sentivo ancora giovane, avevo 25 anni, ma stavo convivendo con il mio ragazzo  ormai da qualche anno.

Vissi una gravidanza stupenda, non ebbi mai problemi. Continuai a lavorare. Al quarto mese, per una forte infiammazione al nervo sciatico, il mio ginecologo decise di mettermi in maternità anticipata.

Arrivò il nono mese e la mia piccola non voleva sapere di venire al mondo, finché a 41 più una settimana, esattamente il 28 maggio 2011, si ruppero le membrane, quindi andai di corsa al pronto soccorso. Mi ricoverarono e dopo qualche ora mi effettuarono la stimolazione con la fettuccia.

Partirono subito le contrazioni, ma erano troppo brevi e dopo ben otto ore ero ad appena un centimetro di dilatazione. Il ginecologo decise di farmi il taglio cesareo, così nacque la mia stupenda bimba di 3,290kg! Sanissima e bellissima. Eravamo tutti al settimo cielo!

Mi ripresi in fretta e dopo tre giorni tornammo a casa. Nonostante la stanchezza me la cavai alla grande, finché una sera, tre giorni dopo le dimissioni, attaccai la bimba al seno. Erano le 21 circa, quando all’improvviso ebbi un dolore al petto: mi sentivo soffocare!

Avevo uno strano formicolio alle mani e ai piedi e sudavo freddo. Mio marito chiamò subito l’ambulanza, che dopo 40 minuti giunse. Mi portarono all’ospedale più vicino. Mi fecero subito un elettrocardiogramma. Io vedevo un sacco di gente agitata intorno a me. Mio marito era dietro la barella con la nostra bimba di una settimana di vita nella carrozzina. Dissero a lui di uscire e, in seguito, dissero a me che avevo avuto un infarto.

In quel momento non capii più niente, sentii un vuoto dentro. Pensavo solo alla mia bambina. Avevo paura di morire. Subito mi fecero un “ecocardio” che confermò un INFARTO MIOCARDICO ACUTO. Mi trasportarono in ambulanza in un altro ospedale dove potevano farmi un esame chiamato “coronarografia”, grazie al quale si poteva vedere effettivamente ciò che era successo al mio cuore. Ero così giovane, avevo solo 26 anni.

Rimasi in quell’ospedale una settimana, di cui tre giorni in terapia intensiva. Durante la permanenza in ospedale mi diedero medicinali salva vita che inibirono la produzione di latte. Quanto piansi! Mi portavano la bimba due ore al giorno. Io la tenevo sul lettino d’ospedale, sperando che quelle due ore non terminassero mai. Era così piccola e indifesa… Aveva bisogno di me!

Mio marito durante quella settimana fu sempre vicino a me, nonostante lavorasse durante la notte. Appena finiva il turno, veniva con la bimba a trovarmi. Finalmente il cardiologo decise di dimettermi, prescrivendomi degli esami più approfonditi da fare.

Che periodo difficile! Prima il cesareo e poi l’infarto! A luglio tornai in ospedale per fare un “ecocardiogramma transesofageo”. Già solo il nome mi metteva un’ansia pazzzesca! Ma l’esame non fu così terribile. Più spaventoso fu l’esito: DIFETTO INTERATRIALE.

Mi spiegarono i medici che avevo un foro tra i due atri del cuore che dalla nascita non si era mai chiuso. Dopo il cesareo era partito un “trombo”, perché non mi era stata fatta l’eparina dopo il parto. Questo trombo si era fermato in una coronaria, provocando appunto l’infarto.

Occorreva chiudere quel foro con un’operazione. A settembre tornai in ospedale per l’intervento. Fecero salire un sondino dall’inguine fino al cuore e, con un particolare dispositivo chiamato Amplazer, chiusero il foro. Da quel momento avvenne la mia rinascita. Ero guarita da tutto e potevo tornare a godermi totalmente la mia vita, la mia bambina, il mio lavoro!

A settembre del 2012 ci sposammo e la nostra bimba, che aveva ormai 16 mesi, portò le fedi durante il nostro matrimonio.

Dopo due anni ebbi un ritardo. Il test risultò positivo! Con un altro cesareo nacque la mia seconda bimba.

Adesso sono la persona più felice del mondo, ho due principessine meravigliose.

di mamma Denise

(messaggio arrivato tramite la nostra pagina Facebook)

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